Tax News - Supplemento online alla Rivista Trimestrale di Diritto TributarioISSN 2612-5196
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Criteri di imputazione temporale dei canoni di locazione percepiti dal contribuente (di Maria Gaballo, Dottore di ricerca in Diritto tributario nella Seconda Università degli Studi di Napoli. Assegnista di ricerca in Diritto tributario nell’Università del Salento.)


Nota a Cass., ord. 11 maggio 2018, n. 11556

Criteri di imputazione temporale dei canoni di locazione percepiti dal contribuente.

I canoni di locazione devono essere inclusi nella determinazione del reddito d’impresa in applicazione del principio di competenza. Essi devono, quindi, ritenersi conseguiti alla data di maturazione del corrispettivo, sebbene quest’ultimo, poi, non sia stato ancora incassato. La Corte di Cassazione ribadisce che, in tema di determinazione del reddito d’impresa, le regole sull’imputazione temporale dei componenti del reddito sono tassative ed inderogabili.

Criteria for temporal allocation of the rental incomes received by the taxpayer.

Criteria for temporal allocation of the rental incomes received by the taxpayer.

The rental incomes must be included in the determination of the company income in application of the principle of competence. They must, therefore, be deemed to be attained at the date of maturity of the consideration, although the latter, then, has not yet been cashed. The Court of Cassation reiterates that, in terms to the determination of business income, the rules one the temporal attribution of income components are exhaustive and mandatory.

1. La questione affrontata dalla Suprema Corte nell’ordinanza che si annota, ridotta nei suoi termini essenziali, riguarda la determinazione della base imponibile ed, in modo particolare, le questioni concernenti i criteri di imputazione temporale dei canoni di locazione percepiti dal contribuente. In tema di reddito d’impresa, le norme sull’imputazione temporale dei componenti di reddito, dettate in via generale dall’art. 75, D.P.R. n. 917/1986, sono tassative ed inderogabili (Cass., sez. V, ord. 11 ottobre 2018, n. 25218; Cass. 21 ottobre 2013, n. 23725 e Cass. 18 dicembre 2009, n. 26665). La Corte afferma che non è, infatti, consentito al contribuente ascrivere a proprio piacimento un componente positivo o negativo di reddito ad un esercizio di competenza diverso da quello cui fa riferimento la norma. In tal senso, i Giudici di legittimità richiamano un consolidato orientamento giurisprudenziale (Cass., sez. V, 17 dicembre 2013, n. 28159).   2. In linea generale, può dirsi che il regime fiscale delle locazioni commerciali dispone che per l’imprenditore o per una società commerciale, quale locatore, i canoni di locazione devono essere determinati tenendo conto del­l’applicazione dell’Iva o di eventuali esenzioni in ragione delle specifiche fattispecie poste in essere. I canoni devono essere inclusi nella determinazione del reddito d’impresa in applicazione del principio di competenza. Ciò vale a dire che essi devono ritenersi conseguiti alla data di maturazione del corrispettivo, sebbene quest’ultimo, poi, non sia stato ancora incassato.   3. Ai fini della determinazione dell’esercizio di competenza è essenziale quanto statuito dall’art. 109, comma 2, lett. b) TUIR, per il quale «i corrispettivi delle prestazioni di servizi si considerano conseguiti, e le spese di acquisizione dei servizi si considerano sostenute, alla data in cui le prestazioni sono ultimate, ovvero, per quelle dipendenti da contratti di locazione, mutuo, assicurazione e altri contratti da cui derivano corrispettivi periodici, alla data di maturazione dei corrispettivi». In definitiva, la Corte ha affermato che i ricavi derivanti dai canoni di locazione devono intendersi conseguiti, a norma dell’art. 109 citato, alla data di maturazione, poiché sino all’eventuale risoluzione del contratto, non possono essere qualificati componenti positivi dei quali non sia certa l’esistenza o la determinazione dell’ammontare, ciò prescindendo dalla effettiva e concreta corresponsione. Sull’irrilevanza del pagamento e della fatturazione (M. BEGHIN, Principio di competenza, ultimazione della prestazione di servizi, ultimazione «bilaterale», incasso del corrispettivo ed emissione della fattura: un chiarificatore intervento della Corte di cassazione in tema di imputazione a periodo delle [continua..]
Fascicolo 2 - 2018