Tax News - Supplemento online alla Rivista Trimestrale di Diritto TributarioISSN 2612-5196
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La presunzione assoluta delle spese di sponsorizzazione a favore delle ASD (di Anna Rita Ciarcia, Ricercatore di Diritto tributario, Dipartimento di Giurisprudenza, Università della Cam­pania “Luigi Vanvitelli”)


La sentenza affronta il caso della deducibilità delle spese di sponsorizzazione a favore delle Associazioni Sportive Dilettantistiche e chiarisce come la presunzione assoluta non richieda la presenza di ulteriori requisiti, quali l’inerenza e la congruità del costo (art. 108 TUIR).

The absolute presumption of the sponsorship expenses in favour of the ASD’s

The judgment deals with the case of deductibility of sponsorship costs in favour of Amateur Sports Associations and it clarifies that the absolute presumption does not require the presence of additional requirements, such as the inherent and the congruity of the cost (art. 108 TUIR).

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Nota a Cassazione, sez. V., 27 febbraio 2020, n. 5428   1. La sentenza in commento ha forse definitivamente chiarito la questione se, per poter portare in deduzione le spese di sponsorizzazione a favore di Associazioni Sportive Dilettantistiche (in prosieguo ASD), fossero necessari i requisiti di inerenza, congruità ed economicità del costo. L’art. 90, comma 8, L. n. 289/2002, ha espressamente previsto che: Il corrispettivo in denaro o in natura in favore di società, associazioni sportive dilettantistiche e fondazioni costituite da istituzioni scolastiche, nonché di associazioni sportive scolastiche che svolgono attività nei settori giovanili riconosciuta dalle Federazioni sportive nazionali o da enti di promozione sportiva costituisce, per il soggetto erogante, fino ad un importo annuo complessivamente non superiore a 200.000 euro, spesa di pubblicità, volta alla promozione dell’immagine o dei prodotti del soggetto erogante mediante una specifica attività del beneficiario, ai sensi dell’art. 74 (oggi art. 108), comma 2, TUIR, di cui al D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917. Con tale articolo il tema del trattamento fiscale ai fini delle imposte sui redditi delle spese di sponsorizzazione in favore delle ASD è stato, quindi, regolamentato. Il legislatore, infatti, ha stabilito che le spese effettuate dal lavoratore autonomo o dall’impresa, fino ad un importo annuo complessivamente non superiore a 200.000 €, a favore di associazioni sportive, costituiscono ipso iure per il soggetto erogante, spese di pubblicità se sostenute per la promozione del­l’immagine o dei prodotti del soggetto erogante. La ratio dell’intervento normativo è stata quella di garantire al mondo sportivo dilettantistico la possibilità di ricevere, in forma preferenziale, dei fondi a titolo di sponsorizzazione, regolamentando la disciplina al fine di evitare forme di evasione di imposta. Con l’intervento normativo le spese di sponsorizzazione sono state, quindi, incluse nell’alveo delle spese di pubblicità; tale inclusione trova la sua giustificazione nella sussistenza di un preciso rapporto sinallagmatico tra l’impre­sa che sostiene il costo della sponsorizzazione e il soggetto che si impegna a diffondere la denominazione dell’impresa o il singolo prodotto. L’art. 108 TUIR prevede, attualmente, che le spese di pubblicità sono deducibili integralmente nell’esercizio di sostenimento qualora imputate tra i costi dell’esercizio, mentre le spese di rappresentanza, ai sensi del comma 2, sono deducibili nel periodo di imposta di sostenimento se rispondenti ai requisiti di inerenza stabiliti con D.M. 19 novembre 2008, anche in funzione della natura e della destinazione delle stesse. Questa previsione è conseguenza delle modifiche intervenute nel 2016, ovvero a seguito [continua..]
Fascicolo 2 - 2020