argomento: Profili europei e Internazionali - Legislazione e prassi
In data 04.03.2025 l’OCSE ha pubblicato un report dedicato ai risultati dell’ultima revisione tra pari posta in essere tra gli stati aderenti al progetto BEPS. Il monitoraggio ha teso a verificare lo stato di attuazione dell’azione 14 del progetto, dedicata alle procedure di conciliazione amichevole transfrontaliere. In particolare, è emerso che se da un lato sono notevoli i progressi conseguiti dai paesi in via di sviluppo, dall’altro l’Italia ha ancora una volta omesso di ratificare la convenzione multilaterale OCSE, a differenza di tutti gli altri paesi europei.
PAROLE CHIAVE: Mutual agreement procedure - Convenzione multilaterale - BEPS - ratifica - OCSE
di Ludovica Manella
1. In data 04/03/2025 l’OCSE ha pubblicato, nella propria newsroom, un report dedicato ai risultati dell’ultima revisione tra pari posta in essere tra gli stati aderenti al progetto BEPS (Inclusive Framework on BEPS shows progress in making dispute resolution more effective).
Il monitoraggio è stato realizzato allo scopo di verificare i risultati conseguiti dai vari Stati nell’ambito dell’azione 14 del suddetto progetto, dedicata ai meccanismi di conciliazione amichevole transfrontaliera, al fine di indirizzare i medesimi, in un’ottica di soft law, all’implementazione delle proprie procedure.
Il tema assume particolare rilievo in quanto, alla luce del notevole incremento delle imprese transfrontaliere e della mobilità internazionale dei lavori, risultano sempre più frequenti le controversie tra diverse giurisdizioni aventi ad oggetto la spettanza del diritto di tassare un determinato tipo di reddito.
Al fine di risolvere siffatte controversie, molti trattati fiscali tra giurisdizioni includono almeno una disposizione dedicata alla procedura di conciliazione amichevole (MAP), avente carattere ulteriore rispetto ai rimedi legali previsti dal diritto nazionale.
Tra le varie misure adottate al fine di consentire l’efficace conseguimento degli obiettivi posti dall’azione 14, è stata prevista l’adozione di un sistema di revisione tra pari, diretto a valutare l’attuazione dello standard minimo di efficienza delle MAP, che le varie giurisdizioni parti del progetto si sono impegnate a conseguire.
Nel dicembre 2022, il quadro inclusivo sul BEPS ha concordato una nuova metodologia di revisione inter pares, la quale prevede sia un procedimento semplificato, rivolto alle giurisdizioni che non hanno un’esperienza significativa in materia di MAP, sia un procedimento completo, per quelle giurisdizioni che si ritiene abbiano invece ampia esperienza in materia di MAP.
2. La relazione del 04/03/2025 evidenza che i lavori su questa nuova procedura di monitoraggio sono ora a buon punto, con la pubblicazione di 10 nuovi rapporti di revisione inter pares semplificata, provenienti dalle seguenti giurisdizioni: Benin, Burkina Faso, Dominica, Grenada, Islanda, Montenegro, Perù, Santa Lucia, Samoa e Senegal.
In particolare, emerge che la maggior parte delle giurisdizioni che partecipano al procedimento di revisione inter pares semplificato sono desiderose di mettere in atto un quadro strategico e un programma per la MAP ben funzionanti e sono disposte, peraltro, ad adottare tutte le misure necessarie per conseguire una risoluzione efficace e tempestiva delle controversie. Nello specifico, spiccano i seguenti risultati:
- il “BEPS Multilateral Instrument” - il quale consente ai governi di modificare i trattati fiscali bilaterali esistenti in modo sincronizzato ed efficace in modo tale da attuare le misure sviluppate durante il progetto BEPS, senza spendere risorse per rinegoziare ciascun trattato bilateralmente - è già stato firmato da Burkina Faso, Islanda, Perù e Senegal ed è già stato ratificato da Burkina Faso, Islanda e Senegal, con la conseguenza che un numero sostanziale di trattati si allineerà allo standard minimo dell’azione 14. Per i restanti trattati sono in corso negoziati bilaterali.
- il Perù dispone di un processo di consultazione bilaterale che si applica nei casi in cui un’obiezione sia considerata non giustificata dall’autorità competente.
- l’Islanda, il Perù e il Senegal hanno chiuso i loro casi di MAP entro il tempo medio perseguito di 24 mesi o hanno un’autorità competente dota di adeguate risorse. Invece, Dominica, Grenada, Montenegro, Saint Lucia e Samoa, pur non avendo esperienza in ambito MAP, dispongono comunque di un sistema in grado di consentire l’accesso a tale procedura.
- Dominica, Montenegro, Santa Lucia, Samoa e Senegal garantiscono che gli accordi MAP possano sempre essere attuati indipendentemente dai limiti posti dai confini nazionali.
- Islanda, Perù e Samoa hanno pubblicato o aggiornato le loro linee guida MAP.
3. Per quanto riguarda la posizione dell’Italia, dall’ultimo report del 04/03/2025 emerge che, sebbene essa abbia tempestivamente firmato il BEPS Multilateral Instrument, questo risulta non ancora ratificato, con la conseguenza che è ormai sfumata la possibilità che la convenzione multilaterale entrasse in vigore il prossimo 1.07.2025, come caldamente auspicato dagli esperti della materia.
La delusione derivante dalla mancata ratifica è ancor più evidente se si considera che l’Italia risulta essere, attualmente, l’unico membro UE, nonché l’unico paese europeo – insieme alla Turchia, per la parte di territorio che rientra nel nostro continente – a non aver ancora ratificato la convenzione.
Non si può tuttavia omettere di considerare che al ritardo dell’Italia nella ratifica del Multilateral Instrument fa da contrappeso il regolare recepimento – con il D.lgs. n. 49/2020 – della direttiva europea n. 1852/2017, avente contenuto affine a quello della convenzione multilaterale. Per tale ragione, sul piano delle procedure di conciliazione amichevole transfrontaliere, la posizione dell’Italia, quanto meno in ambito euro-unionale, risulta allineata a quella degli altri paesi membri.