argomento: Profili europei e Internazionali - Giurisprudenza
La sentenza in commento si pronuncia sui riflessi, in materia tributaria, della libertà di religione e di culto riconosciuta dal combinato disposto degli artt. 9 e 14 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Intervenendo sull’esenzione da imposte sui redditi, in vigore nella Regione di Bruxelles-Capitale, prevista per gli edifici di culto delle sole religioni riconosciute, la decisione ritiene che tale limitazione sia in linea di principio legittima e proporzionata allo scopo di evitare abusi in caso di credo religiosi fittizi, non potendo la Corte intervenire sulle scelte operate dai singoli ordinamenti. Tuttavia, nella fattispecie ricorre una discriminazione perché il procedimento finalizzato al riconoscimento della confessione religiosa, non essendo predeterminato da disposizioni normative o regolamentari, non offre garanzie di legalità e trasparenza, rimettendo all’autorità una valutazione sostanzialmente discrezionale, che si riflette sulla concreta possibilità di fruire dell’esenzione fiscale.
» visualizza: il documento (CEDU, sent. 5 luglio 2022, Arrét Assemblée Chrétienne des Témoins de Jéhovah d'Anderlecht et Autres c. Belgique)PAROLE CHIAVE: imposizione fondiaria - edifici di culto - esenzione - religioni riconosciute - libertà di religione
di Andrea Quattrocchi
1. Con una legge del 2001, l’ordinamento tributario belga ha previsto che la gestione e il gettito dell’imposta fondiaria – [continua ..]