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Note critiche sulla soggettività tributaria dei robot
Daniele Cané, Ricercatore di Diritto tributario, Università degli Studi dell’Insubria
Il problema della soggettività tributaria del robot riguarda, in realtà, la definizione del presupposto di un’imposta che si correli all’uso del robot, colpisca la maggior capacità contributiva dell’utilizzatore e soddisfi criteri di efficienza e neutralità. Il robot è, cioè, oggetto di un’imposta che deve necessariamente colpire il suo utilizzatore o proprietario, non il soggetto passivo dell’imposta. Ogni riferimento al robot circoscrive dunque l’oggetto dell’imposta – che è la funzione normativa della soggettività tributaria. Il vero problema riguarda la discriminazione qualitativa della tassazione di chi utilizzi il robot.
Parole chiave: teoria giuridica dell’imposta; soggettività tributaria; tassazione dei robot; discriminazione qualitativa dell'imposizione.
The problem of the robot’s tax subjectivity is indeed that of defining the subject matter of a tax on those who make use of the robot. Such a tax should eventually be justified by a higher ability to pay (of the user) and should meet criteria of efficiency and neutrality. Put differently, robots are the object of taxation, not the taxable subject. Any legal norm making reference to the robot aims therefore at circumscribing the object of taxation – which is precisely the normative function of the tax subjectivity. In the end, the issue is one of tax differentiation concerning human beings.
Keywords: legal tax theory; tax subjectivity; robot taxation; tax differentiation.
1. Con una certa sintesi, si può dire che il problema della tassazione dei robot è stato per lo più affrontato con approccio economico, specie all’estero. Ci si è cioè chiesti come progettare, secondo criteri di efficienza, un’imposta in grado di sostituire il gettito, contributivo e tributario, oggi garantito dai redditi di lavoro, che i robot verosimilmente sostituiranno. L’imposizione sui robot è stata così presentata come sostituto finanziario dell’imposizione sui redditi di lavoro e come (ulteriore) strumento di redistribuzione di una ricchezza sempre più disegualmente distribuita.
Il problema della soggettività passiva dei robot nasce, quindi, da una discussione sulle potenzialità regolatorie del tributo, e diviene problema di tax design, cioè di assumere il robot come soggetto passivo – meglio: contribuente – o come oggetto d’imposizione (per le varie proposte: Dorigo, La tassa sui robot tra mito (tanto) e realtà (poca), in Corr. trib., 2018, p. 2364; Uricchio, Robot tax: modelli di prelievo e prospettive di riforma, in Giur. it., 2019, p. 1757; Parente, La soggettività tributaria delle macchine intelligenti e i nuovi modelli di tassazione dei processi produttivi automatizzati e interconnessi, in Ianus, 2021, p. 109).
Costretta in questi termini, è però questione scarsamente giuridica, involgendo questo tipo di analisi nozioni proprie della scienza delle finanze, da cui la materia tende storicamente a distinguersi (Fedele, Cultura giuridica e politica legislativa nel diritto tributario, in Jus, [continua ..]