Tax News - Supplemento online alla Rivista Trimestrale di Diritto TributarioISSN 2612-5196
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Le valute virtuali tra inquadramento fiscale e reato di riciclaggio (di Francesca De Vincentiis, Dottoranda in Diritto tributario, Università degli Studi di Teramo)


L’assenza di una disciplina organica e trasversalmente applicabile, l’esponenziale incremento della loro diffusione nonché le difficoltà riscontrate in sede di interpretazione analogica impongono di analizzare le valute virtuali attraverso la ricostruzione degli sviluppi dottrinali e giurisprudenziali, spesso lontani dagli approdi dell’Amministrazione finanziaria. Il trattamento fiscale riservato alle criptovalute, assimilate ai fini impositivi a valute estere, sembra incoerente con il tenore letterale della legislazione antiriciclaggio e rischia di essere foriero di ritardi nell’introduzione di normative univoche, necessarie per arginare i rischi connessi all’impiego distorto delle valute virtuali.

Parole chiave: valute virtuali; antiriciclaggio; valute estere.

Virtual currencies between tax framework and money laundering

Virtual currencies are required to be analyse through the reconstruction of doctrinal and jurisprudential developments, far from the landing of Tax authority, because of the absence of an organic and trasversally applicable discipline, due to the exponential increase of diffusion and due to the difficulties in their analogical interpretation. The cryptocurrencies fiscal treatment, assimilated for tax purposes to foreign currencies, seems inconsistent with the wording of anti-money laundering legislation and risks being herald of delays in the introduction of univocal regulation which are necessary to stem the risks linked to the distorted use of virtual currencies.

Keywords: virtual currencies; anti-money laundering; foreign currencies.

1. La progressiva diffusione delle criptovalute, impostesi sul mercato globale nell’ultimo decennio e sempre più oggetto di attenzione da parte dell’opinione pubblica, non ha trovato una parallela e contemporanea positivizzazione della loro posizione giuridica che si conferma oggi opinabile ed opaca. A fronte di un ormai elevato, seppur aleatorio e volatile, valore economico, infatti, le valute virtuali sono deficitarie financo di una compiuta definizione, con la conseguenza che ogni tentativo di controllo, da una parte, e di tutela, dall’altra, si rivela fallace, non essendo attualmente possibile ricondurre tali strumenti nelle – seppur ampie – categorie giuridiche tradizionali benché il sempre più ampio utilizzo ne imponga una regolamentazione. Qualunque sforzo di costruzione dogmatica, che pure la dottrina degli ultimi anni evidenzia (Pierro, La qualificazione giuridica e il trattamento fiscale delle criptovalute, in Riv. dir. trib., XXX, aprile 2020, p. 103 ss.; Corasaniti, Il trattamento tributario dei Bitcoin tra obblighi antiriciclaggio e monitoraggio fiscale, in Strumenti finanziari e fiscalità, 2018, p. 61; Iaia, Imponibilità e disciplina delle operazioni di cambio e pagamento con criptomonete nel sistema europeo dell’IVA, in Riv. dir. trib., XXXI, agosto 2021, p. 273 ss.; Trenta, Bitcoin e valute virtuali. Alcune riflessioni alla luce della decisione della Corte di Giustizia UE sul regime IVA applicabile ai bitcoin, in Riv. trim. dir. trib., n. 4/2016, p. 949 ss.; Scalia, Riflessioni su alcuni temi controversi della disciplina IVA delle c.d. criptovalute, in Giur. imposte, XCIII, n. 1/2020, p. 1 ss.), tuttavia, deve far i conti con l’astrazione, rendendo necessario operare riconduzioni, o quantomeno raffronti per differentiam, con riferimento ai già noti paradigmi positivi, al fine di consentire l’elaborazione di una disciplina confacente alle caratteristiche intrinseche e (a)tipiche delle valute virtuali o, al più, il corretto coordinamento applicativo di norme già esistenti. L’esigenza di chiarificazione della disciplina praticabile assume certamente un rilievo pregnante nel settore del diritto tributario, ove l’ambigua natura di un asset o di un provento rischia di tradursi in una distorsione dell’effettività del principio costituzionalmente sancito della capacità contributiva, ma si carica di importanti risvolti anche su piani più prettamente civilistici – si pensi alla vexata quaestio dei conferimenti in valute virtuali – e penalistici, così inducendo la dottrina e la giurisprudenza a porre rimedio ad un formale e sostanziale vuoto legislativo. 2. La definizione normativa (il D.Lgs. 25 maggio 2017 n. 90, c.d. IV Direttiva Antiriciclaggio, modificando il D.Lgs 21 novembre 2007 n. 231, ha introdotto all’art. 1, comma 2, lett. qq) la definizione di valuta virtuale [continua..]
Fascicolo 1 - 2022