Tax News - Supplemento online alla Rivista Trimestrale di Diritto TributarioISSN 2612-5196
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Misure cautelari e diritto alla buona amministrazione in materia fiscale (di Pierpaolo Rossi Maccanico, Avvocato e Dottore Commercialista in Italia)


La causa in rassegna riguarda il rispetto dei principi di presunzione di innocenza e il divieto del non bis in idem di cui agli articoli 48(1) e 50 della Carta dei diritti fondamentali, per un cumulo di procedimenti concernenti l’applicazione di successive misure di natura preventiva nel quadro di un procedimento per l’applicazione di una sanzione penale per la commissione di una stessa irregolarità al regime di deposito in sospensione dal pagamento delle accise ai sensi dell’articolo 16(1) della direttiva sulle accise 2008/118. È l’applicazione di multiple sospensioni derivanti da una stessa violazione alla disciplina in materia di accise giustificata?

Precautionary measures and right to good administration in tax matters

The case in review concerns the principles of the presumption of innocence and the prohibition of non bis in idem set out in Articles 48(1) and 50 of the Charter of Fundamental Rights, with respect to a combination of proceedings concerning the application of successive preventive measures in the framework of a proceeding for the application of a criminal sanction for the commission of the same violation of the warehousing scheme suspending the payment of excise duty pursuant to Article 16(1) of the excise duty directive 2008/118. Is the application of multiple suspensions deriving from the same violation of the excise legislation justified?

1. Il 23 marzo 2023, la Corte di giustizia ha reso una sentenza gravida di principi nella causa pregiudiziale Dual Prod, C-412/21 relativamente a due domande pregiudiziali proposte dal tribunale remittente rumeno di Satu Mare sulla presunzione di innocenza e il divieto di cumulo tra misure di natura preventiva e una sanzione di carattere dissuasivo derivanti dall’accertamento di una stessa irregolarità fiscale. Rispettivamente i quesiti riguardavano l’ap­plicazione della presunzione di innocenza e del principio del ne bis in idem, di cui agli articoli 48(1) e 50 della Carta dei diritti fondamentali, all’adozione di due ripetute sospensioni preventive di un’autorizzazione all’esercizio dell’at­tività di deposito di prodotti soggetti ad accisa per una durata complessiva di oltre tre anni, a carico di una stessa impresa titolare, che veniva infine sanzionata col ritiro definitivo della stessa autorizzazione, per la commissione di una stessa irregolarità al regime di deposito in sospensione dal pagamento delle accise ai sensi dell’articolo 16(1) della direttiva sulle accise 2008/118. 2. Con la sentenza in rassegna la Corte ha stabilito che il principio di presunzione di innocenza di cui all’art. 48(1) della Carta deve essere interpretato nel senso che esso vieta che un’autorizzazione ad operare a titolo di deposito fiscale di prodotti soggetti ad accisa possa essere ripetutamente sospesa in forza di un provvedimento cautelare, qualora tale sospensione costituisca una sanzione di natura penale, fino all’esito di un procedimento penale per il solo motivo che l’impresa titolare di tale autorizzazione sia indiziata nell’ambito di tale procedimento penale per una stessa irregolarità. 3. Per quanto riguarda la prospettata violazione del principio del ne bis in idem, la Corte ha invece accertato che l’art. 50 della Carta non osta all’irrogazione di una sanzione di natura penale, in ragione di medesime violazioni del regime dei prodotti soggetti ad accisa, nei confronti di una persona giuridica che, per i medesimi fatti, sia già stata destinataria di una sanzione di natura penale divenuta definitiva qualora una limitazione del principio sia giustificata per le condizioni previste dall’art. 52(1) della Carta. Queste condizioni includono anzitutto, che la possibilità di cumulare multiple sanzioni sia prevista dalla legge. Occorre poi che la normativa nazionale escluda di perseguire e di sanzionare gli stessi fatti a titolo dello stesso illecito o al fine di perseguire lo stesso obiettivo, ma a titolo di normative ed obiettivi diversi. Si richiede altresì che i relativi procedimenti sanzionatori e le relative sanzioni abbiano finalità complementari e quindi abbiano per oggetto, eventualmente, aspetti diversi del medesimo comportamento illecito in questione. È infine necessario che esistano norme [continua..]
Fascicolo 1 - 2023