Uno sviluppo sostenibile richiede un sistema tributario equo ed armonioso, che presupponga (e al contempo inneschi) l’impegno delle imprese verso una sempre crescente responsabilità nella gestione del tributo. Paradigmatiche del nuovo approccio green sono certamente le misure fiscali «immediatamente sostenibili» volte a stimolare l’adozione di comportamenti coerenti con i goal ecologici prefissati. Lo slancio nelle politiche fiscali si apprezza ulteriormente ponendosi nella prospettiva d’intervento «mediatamente sostenibile», quella cioè della più equa redistribuzione del gettito fiscale attraverso una rinnovata dimensione del prelievo societario, in ciò cogliendosi di fatto il petalo governance del trifoglio ESG.
Corporate sustainability and tax fairness. What prospects for the socially responsible business? Sustainable development requires a fair and harmonious tax system, which presupposes (and at the same time triggers) the commitment of businesses to ever-increasing responsibility in the management of the tax. Paradigmatic of the new green approach are certainly the “immediately sustainable” tax measures aimed at stimulating the adoption of behaviors consistent with the set ecological goals. The new interest in tax policies is further appreciated by approaching from the perspective of “mediately sustainable” intervention, which is that of the most equitable redistribution of tax revenues through a renewed dimension of corporate taxation, in this effectively grasping the governance petal of the ESG clover.
1. Si è soliti intendere la «sostenibilità» in termini di impatto ambientale e/o di lotta alle disuguaglianze (sulla semantica del lemma «sostenibilità», si vedano le interessanti osservazioni di Stella Richter jr., Long-Terminism, in Riv. Soc., 2021, 30, il quale distingue l’accezione economica – descritta nell’ottica della stabilità finanziaria dell’impresa – da quella socio-ambientale – inquadrata nella prospettiva dell’impatto sulla comunità circostante). Si discorre della introduzione di omogenei standard minimi ai quali adeguarsi in campo ecologico e sociale; di dissociazione della crescita economica dal consumo di risorse attraverso lo sviluppo dell’economia circolare; del ruolo affidato all’agente – pubblico o privato – nella ricerca di delicati equilibri fra antitetiche visioni di sviluppo (cfr. passim il fascicolo n. 2-3/2021 della Rivista delle Società incentrato sulla proposta di direttiva su «La dovuta diligenza e la responsabilità delle imprese»; in particolare, Assonime, Doveri degli amministratori e sostenibilità, ivi, p. 387 ss.). Si discute della contrapposizione tra approcci di breve e di lungo termine nella gestione dell’iniziativa economica (sul tema di recente, cfr. Roe-Spamann-Fried-Wang-Ramseyer-Farre-Kraakmam-Bebchuk-Clark R., Law and Business Professors’Submission to the EU on EY’s Study on directors’duties and sustainable corporate governance, 2020, reperibile sul sito: www.ec.europa.eu; Willey, Stock Market Short-Terminism: Law, Regulation and Reform, New York, 2019; nella letteratura italiana, Denozza, Incertezza, azione collettiva, esternalità, problemi distributivi: come si forma lo short-terminism e come se può uscire con l’aiuto degli stakeholders, in Riv. Soc., 2021, 2-3, p. 297 ss.; Stella Richter jr., Long-Terminism, cit., passim). Si ragiona sul coinvolgimento più o meno attivo degli stakeholder nell’attività imprenditoriale (Denozza, Scopo della società e interessi degli stakeholders: dalla «considerazione» all’’«empowerment», in Castellaneta-Vessia a cura di, La responsabilità sociale d’impresa tra diritto societario e diritto internazionale, Napoli, 2019, p. 63 ss.).
In generale, il proposito di un’economia non esclusivamente orientata all’immediata massimizzazione del profitto, ma piuttosto tesa alla salvaguardia e al miglioramento della qualità della vita delle generazioni future, è da decenni al centro del dibattito internazionale, anche giuridico. Da opzione differibile, esso è divenuto missione prioritaria, almeno dichiarata, nelle politiche domestiche dei Paesi più industrializzati e nelle scelte di macro-indirizzo dei più alti organismi sovranazionali.
Imprese e [continua..]