Tax News - Supplemento online alla Rivista Trimestrale di Diritto TributarioISSN 2612-5196
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Cinque pezzi (non) facili: premesse per una riforma fiscale delle imposte sui redditi (di Massimo Basilavecchia, Professore ordinario di Diritto tributario, Università degli Studi di Teramo)


L’articolo indica alcuni punti preliminari sui quali è indispensabile che il legislatore faccia chiarezza per costruire a breve una fiscalità che sia adeguata alle sfide del futuro: è un lavoro approfondito, lungo, complessivo, incompatibile con la natura della legga di bilancio.

Parole chiave: riforma fiscale, irpef, agevolazioni, imponibile, aliquote, categorie.

Five (non) easy pieces: premises for one tax reform of income taxes

The article indicates some preliminary points on which it is essential the legislator is clear to build a tax system in the short term that is adequate to the challenges of the future: it is a thorough, long, comprehensive work, incompatible with the nature of the budget law.

Keywords: tax reform, personal income tax, tax expenditures, taxable amount, rates, categories.

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1. Un sentito ringraziamento ai Presidenti e alle commissioni riunite per l’opportunità di esprimere alcune considerazioni a titolo personale sulle esigenze di riforma del sistema di imposizione sui redditi. L’impegno del Parlamento, il cui ruolo è spesso sacrificato in nome delle esigenze di adozione immediata di manovre di finanza pubblica, è apprezzabile ed essenziale. Farò riferimento, essenzialmente, a questioni di carattere metodologico nella prospettiva non di interventi manutentivi dell’imposizione sul reddito, ma nell’ottica di una grande riforma; ponendo particolare attenzione al tema delle modalità di produzione delle norme tributarie, riprendo opinioni da me espresse in un articolo pubblicato sul Sole 24 Ore del 16 ottobre 2020, nel quale invocavo un impegno del Parlamento (“con un contributo importante da parte di un Parlamento incoraggiato a impegnarsi su aspetti strutturali e di ampio respiro”) del quale le audizioni in corso sono una incoraggiante dimostrazione. Le indicazioni che seguono non hanno alla base l’analisi dei dati quantitativi di gettito, su cui si sono soffermati sia le istituzioni, sia gli studiosi di discipline economiche che mi hanno preceduto; esse non proporranno soluzioni di dettaglio, quanto piuttosto una verifica delle condizioni necessarie a raggiungere le soluzioni più idonee e, possibilmente, largamente condivise. Non viene neanche ripreso il tema della crisi di identità dell’IRPEF, che, pure con impostazioni assai diverse, è unanimemente riconosciuta dagli addetti ai lavori e soprattutto è percepita dai contribuenti, anche da coloro che si avvantaggiano di discipline agevolate; si dà per presupposto che crisi vi sia e che essa ponga in dubbio l’identità del tributo. In definitiva, si indicheranno alcuni punti preliminari sui quali è indispensabile che il legislatore faccia chiarezza; la terribile emergenza che stiamo vivendo impone di progettare (alla stregua di un periodo post bellico) una fiscalità che sia adeguata alle sfide del futuro: è un lavoro approfondito, lungo, complessivo, che non può risentire delle contingenze legate alle singole leggi di bilancio; come è stato detto con lapidaria chiarezza dal Presidente Draghi nel discorso di insediamento, una riforma seria non può considerare isolatamente un singolo settore impositivo e va pensata con un ampio tavolo di lavoro, come accadde, cinquant’anni fa, con la lunga gestazione della legge delega n. 825/1971 poi attuata dai decreti delegati che sono ancora l’ossatura del nostro sistema. Le audizioni in corso sono un buon esempio di coinvolgimento, che a livello governativo potrebbe tradursi nella costituzione di commissioni di esperti e di istituzioni (quale ad esempio il CNEL). Peraltro, l’ultima miniriforma fiscale (legge delega n. 23/2014 e decreti [continua..]
Fascicolo 2 - 2021