Tax News - Supplemento online alla Rivista Trimestrale di Diritto TributarioISSN 2612-5196
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Il Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi (SAD): il rapporto con il regolamento tassonomia (di Giada Strommillo, Assegnista di ricerca in diritto tributario, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”)


L’obiettivo del presente contributo è quello di analizzare il rapporto che intercorre tra la L. 28 dicembre 2015, n. 221, istitutiva del Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi (c.d. SAD) – il quale costituisce uno strumento informativo per identificare quelle agevolazioni che, pur non avendo l’intento esplicito di danneggiare l’ambiente, producono effetti negativi diretti o indiretti sull’ecosistema – e il Regolamento Tassonomia (Reg. UE n. 2020/852), che invece identifica i criteri in base ai quali operare la classificazione di sostenibilità delle attività economiche, con lo scopo di promuovere gli investimenti “green”.

A tale proposito si evidenzia come, sebbene tra tali strumenti vi sia fisiologicamente un disallineamento di criteri e finalità, una maggiore sinergia tra i due potrebbe condurre ad a una transizione ecologica più efficiente ed efficace.

The Catalogue of Environmentally Harmful Subsidies (SAD): the relationship with the taxonomy regulation

The aim of this contribution is to analyze the relationship existing between Law n. 221 of December 28, 2015, which established the Catalog of Environmentally Harmful Subsidies (so-called SAD) – i.e. an informational tool designed to identify subsidies that, while not explicitly intended to harm the environment, produce direct or indirect negative effects on the ecosystem – and the Taxonomy Regulation (EU/2020/852), which establishes a set of criteria and thresholds to qualify economic activities as sustainable and to subsequently promote s.c. “green” investments.

In this regard, it should be noted that, although these regulatory instruments are intrinsically different in terms of operational criteria and goals, a greater synergy between them could enhance the efficiency and effectiveness of the ecological transition.

1. La L. 28 dicembre 2015, n. 221 (c.d. Collegato ambientale), rubricata “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali” ha disposto l’istituzione del c.d. Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi, da aggiornarsi entro il 31 luglio di ogni anno e per la cui redazione il Ministero dell’Ambiente può avvalersi del supporto di enti specializzati come l’ISPRA, l’ISTAT, la Banca d’Italia, centri di ricerca, altri ministeri, nonché di Regioni ed enti locali. All’interno del catalogo sono distinti i sussidi pericolosi per l’ambiente, i c.d. SAD, i sussidi ambientalmente favorevoli, i c.d. SAF, nonché i sussidi di carattere neutro (recte: incerto), ossia quei sussidi di cui ancora non si è riusciti ad inquadrare esattamente l’effetto in termini di impatto ambientale. L’art. 68, comma 1, della suddetta legge stabilisce che la locuzione “sussidi” debba essere interpretata in senso estensivo includendovi incentivi, agevolazioni, finanziamenti ed esenzioni fiscali, purché questi siano direttamente riferibili alla tutela ambientale. Nondimeno, all’interno della macroarea dei sussidi, si è soliti distinguere i sussidi diretti, quando questi provengono direttamente dal bilancio dello Stato (o di altri enti pubblici) e i sussidi indiretti, quando questi si manifestino sotto forma di agevolazioni fiscali, detrazioni o deduzioni. I sussidi ambientalmente dannosi, SAD, a contrario, costituiscono misure incentivanti sotto forma di agevolazioni e finanziamenti che intervengono riducendo il costo di utilizzo di fonti fossili o di sfruttamento delle risorse naturali, finendo in tal modo per incoraggiare attività economiche che hanno un impatto negativo sull’ambiente e sull’ecosistema. I SAD, quindi, favoriscono attività economiche che pur essendo vantaggiose dal punto di vista finanziario, hanno un impatto nocivo per l’ambiente. La valutazione inerente all’impatto ambientale, sia esso positivo o negativo, dei sussidi è un’attività molto complessa che si inserisce in tre principali direttrici di analisi che riguardano: le politiche di spesa pubblica con un focus sull’integrazione dei principi di sostenibilità ambientale, il c.d. “inverdimento” (sia per spese correnti – ad es. gli incentivi alla produzione – sia per investimenti in conto capitale – ad es. incentivi diretti agli investimenti produttivi); le politiche tariffarie (ad es. elettricità e gestione dei rifiuti); e, infine, soprattutto, le politiche fiscali che dovrebbero tendere ad una sempre maggiore considerazione l’ambiente (anche) nell’interesse delle generazioni future, in ossequio ai novellati artt. 9 e 41 Cost. (in questo senso, il Catalogo esamina forme di [continua..]
Fascicolo 1 - 2025