Tax News - Supplemento online alla Rivista Trimestrale di Diritto TributarioISSN 2612-5196
G. Giappichelli Editore

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Misure finanziarie e tributarie per il patrimonio culturale: un percorso di ricerca che deve tener conto delle peculiarità italiane (di Lorenzo del Federico, Professore ordinario di Diritto tributario, Università di Chieti-Pescara.)


Il patrimonio culturale, inteso nella sua dimensione classica, presenta in Italia molteplici peculiarità, delle quali si deve tener conto nel percorso di ricerca centrato sul sistema delle misure finanziarie e tributarie destinate alla sua tutela e promozione. Muovendo dall’a­nalisi delle politiche di conservazione di tale patrimonio, l’obiettivo è quello di trovare nuovi strumenti di finanziamento, sia mediante le più moderne forme di compartecipazione tra pubblico e privato sia mediante nuove e specifiche misure tributarie.

PAROLE CHIAVE: patrimonio culturale, finanziamenti pubblici, misure tributarie, art bonus, tassa d’ingresso città d’arte

Financial and tax measures for cultural heritage: a research path that must take into account the italian peculiarities

Cultural heritage, understood in its classical dimension, has many peculiarities in Italy, which must be taken into account in the research on the system of financial and tax measures for its protection and promotion. Starting from the analysis of policies for the conservation of this heritage, the objective is to find new financing instruments, both through the most modern forms of public-private partnerships and through new and specific tax measures.

1. L’importanza del patrimonio culturale, inteso come complesso dei beni culturali, artistici, storici ed ambientali, di natura materiale e immateriale, è un dato acquisito ed indiscusso. Nei diversi ambiti politico, giuridico, economico e sociale, vi è convergenza di opinioni, condivise anche al di là delle diverse matrici ideologiche e culturali. Ciononostante per il patrimonio culturale si fa poco, sia a livello internazionale, sia a livello europeo, sia nella maggior parte degli Stati e certamente in Italia. Le iniziative dell’UNESCO (a prescindere dalle avvisaglie della sua crisi istituzionale) si disperdono su variegati fronti di eccessiva ampiezza, le politiche dell’Unione Europea sono impantanate sul tema degli equilibri finanziari e subiscono l’impatto negativo del c.d. divieto di aiuti di Stato, gli interventi degli Stati sono caratterizzati da specifiche esigenze nazionali e da costanti contingenze politico-finanziarie. Nonostante i segnali di cambiamento e di grande impegno che hanno caratterizzato negli ultimi anni il MIBAC e l’azione del Ministro Franceschini, l’Italia attraversa gravi difficoltà, schiacciata dalla carenza di risorse e dall’e­normità del patrimonio culturale nazionale, certamente stimabile – da tutti i punti di vista – come il più importante al mondo. Nel dibattito nazionale ed internazionale l’attenzione per il patrimonio culturale è stata ridestata dal forte appeal e dal vorticoso sviluppo delle così dette industrie creative, ed in primo luogo dell’industria audio visiva, cui si è affiancata la modernizzazione del diritto d’autore, la promozione dell’arte con­temporanea, l’industria del design, le misure a favore degli artisti e dei creativi, ecc. (CAVES, Creative industries. Contracts between arts and commerce, Cambridge-London, 2000; per l’Italia v. MIBAC, Libro bianco sulla creatività, a cura di W. Santagata, Roma, 2008). Ma tutte queste sollecitazioni non aiutano il consolidamento ed il rilancio delle politiche per il patrimonio culturale inteso in senso classico, anzi, tal volta rischiano di essere fuorvianti o comunque di deviare risorse essenziali. Uno scenario del genere è ancor più preoccupante in Italia, laddove l’enormità del patrimonio culturale classico pone questioni prioritarie ed imprescindibili. È innegabile che politiche e programmi organici di sviluppo dell’economia della cultura – centrata sulla produzione di cultura e sulle industrie creative – possano creare un circuito virtuoso per tutte le diverse componenti, ed anche per il classico patrimonio culturale, ma lo scenario politico-istituzionale Italiano non sembra propizio, quandanche si riscontrino negli ultimi anni un notevole impegno del MIBAC ed il riaccendersi [continua..]
Fascicolo 1 - 2019