Tax News - Supplemento online alla Rivista Trimestrale di Diritto TributarioISSN 2612-5196
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Abuso, simulazione e giudicato esterno. Un´importante decisione (di Concetta Ricci, Prof. associato di Diritto tributario, Università Lum Jean Monnet, Università del Molise.)


È possibile estendere, con efficacia vincolante, il giudicato formatosi con riferimento a periodi d’imposta precedenti, anche quando la questione oggetto di esame da parte dei giudici attiene alla qualificazione giuridica di una determinata operazione come abusiva o fittizia.

Abuse of law, simulation and external judgment. An important decision

It is possible to extend, with binding effectiveness, the judgment formed with reference to previous tax periods, even when the matter being examined by the judges relates to the legal qualification of a given operation as abusive or fictitious.

Nota a Comm. trib. reg. Campania, 30 maggio 2019, n. 4776   La questione dell’efficacia esterna del giudicato tributario (su cui v., ex multis, Fransoni, Giudicato tributario e attività dell’Amministrazione finanziaria, Milano, 2001, p. 273 ss.; Glendi, Giudicato, IV) Diritto Tributario, in Enc. giur. Treccani, Roma, 2004; Tesauro, Giudicato tributario, questioni pregiudiziali e imposte periodiche, in Boll. trib., n. 14, 2006, p. 1173 ss.; Id., Profili del giudicato tributario, in Boll. trib., 2008, p. 869; Fransoni-Russo, I limiti oggettivi del giudicato nel processo tributario, in Rass. trib., 2012, p. 858 ss.) si arricchisce di nuovi e interessanti elementi con un recente intervento della giurisprudenza di merito (CTR Campania, 30 maggio 2019, n. 4776) che affronta un caso di applicabilità ultraperiodo del giudicato ad una fattispecie abusiva/ fittizia. Le conclusioni cui giungono i giudici confermano pienamente l’orien­tamento inaugurato dalla Cassazione, a Sezioni Unite, con la sent. 16 giugno 2006, n. 13916 (in Riv. giur. trib., n. 9, 2006, p. 755 ss., con commento di Magnani, Sui limiti oggettivi del giudicato tributario; in Corr. trib., n. 34, 2006, p. 2693, con commento di Basilavecchia-Pace, Valenza ultrannuale del giudicato tributario), che, sminuendo la rilevanza, a tal fine, del principio dell’auto­nomia dei periodi d’imposta, riconosce valenza ultrannuale al giudicato tributario con riguardo a quelle fattispecie che presentano elementi “ad efficacia permanente”. Nella sentenza, però, si va ancora oltre: il principio di autorità di cosa giudicata trova applicazione in tutti i casi in cui vi sia identità del “fatto o della questione” oggetto del giudizio, a prescindere da quale sia la qualificazione giuridica ad esso data dall’Amministrazione finanziaria o dal contribuente. Nel dettaglio, il caso sottoposto alla CTR della Campania, riguarda una serie di operazioni di acquisto, rivendita, e successivo riacquisto, mediante riscatto, di marchi, che vedevano coinvolte una società italiana (la società ricorrente), una olandese (acquirente) e una società di leasing. L’Agenzia delle Entrate aveva contestato la genuinità di siffatte operazioni, considerate tra loro “concatenate”, ipotizzando un caso di abuso del diritto, ex art. 10 bis della L. n. 212/2000 (sull’abuso v., in dottrina, ex multis, AA.VV., L’abuso del diritto. Evoluzione del principio e contesto normativo, a cura di Carpentieri, Torino, 2019; AA.VV., Abuso del diritto ed elusione fiscale, a cura di Della Valle-Ficari-Marini, Torino, 2016, p. 1 ss.; Versiglioni, Abuso del diritto. Logica e Costituzione, Pisa, 2016), per avere la società ricorrente indebitamente dedotto costi per operazioni poste in essere al solo scopo di ottenere indebiti vantaggi fiscali, ma prive di sostanza [continua..]
Fascicolo 1 - 2020