Tax News - Supplemento online alla Rivista Trimestrale di Diritto TributarioISSN 2612-5196
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Diniego di transazione fiscale e giurisdizione (di Anna Rita Ciarcia, Ricercatore di Diritto tributario – Università della Campania Luigi Vanvitelli)


La sentenza affronta la questione del giudice giurisdizionalmente competente nei casi di diniego di transazione fiscale da parte dell’Amministrazione finanziaria. La vicenda, a lungo dibattuta in dottrina ed in giurisprudenza, sembra aver trovato la sua conclusione con l’attribuzione al giudice ordinario della fattispecie.

Disclaimer of tax transaction and jurisdiction

The judgment deals the issue of the jurisdictionally competent judge in cases of denial of a tax transaction by the tax authorities. The affair, debated for a long time in doctrine and in jurisprudence, seems to have found its conclusion with the attribution of the case to the ordinary judge.

Keywords: tax transaction; denial; jurisdiction.

Nota a Cassazione, sez. un., ordinanza 25 marzo 2021, n. 8504   1. La sentenza in commento ha forse definitivamente chiarito la questione su quale sia il giudice legittimato nell’ipotesi di diniego, da parte dell’Agenzia delle Entrate, di transazione fiscale, disciplinata dall’art. 182 ter del R.D. n. 267/1942 (c.d. Legge fallimentare). Sul punto, tuttavia, prima ancora di quale fosse il giudice competente, era sorto il dubbio se l’assenso o il diniego, da parte dell’Ufficio finanziario, fossero possibili d’impugnazione. Una parte della dottrina tributaria (Perrucci, Quale Giudice per la transazione fiscale?, in Boll. trib., n. 10, 2009, p. 779; Marini, Indisponibilità e transazione fiscale, in Studi in onore di Enrico De Mita, Napoli, 2012, p. 559; del Federico, Profili evolutivi della transazione fiscale, in Jorio-Fabiani (a cura di), Il nuovo diritto fallimentare, Bologna-Torino, 2010, p. 1226; Bogoni-Artu­so, Ancora sul “diniego” alla proposta di transazione fiscale ex art. 182-ter l. fall., tra impugnabilità ed obbligo di motivazione: brevi note a margine di una condivisibile pronuncia di merito, in Dir. e prat. trib., n. 5, 2020, p. 2257) e la giurisprudenza di merito (CTP Milano, sez. XXV, sent. 14 febbraio 2014, n. 1541, in Dir. e prat. trib., n. 2, 2015, II, p. 260, con commento di Golisano, Prime pronunce giurisprudenziali in tema di impugnabilità del diniego di transazione fiscale; CTP Roma, sez. XXVIII, sent. 1° dicembre 2017, n. 26135) ritenevano l’impugnazione del provvedimento dell’Agenzia necessaria per il contribuente-debitore soprattutto se il voto contrario impediva il concordato facendo conseguentemente aprire la procedura fallimentare, con i relativi pesanti risvolti economici e morali per il fallito. Inoltre, dovrebbe ammettersi la ricorribilità giurisdizionale di un eventuale diniego di transazione; infatti l’interes­se ad agire del privato è ben presente nello sfondo della proposta di transazione fiscale per cui difficilmente potrà eccepirsi l’inammissibilità dell’impug­nativa per carenza d’interesse ai sensi e per gli effetti dell’art. 100 c.p.c. (Attardi, Transazione fiscale: questioni procedurali, effetti sui crediti e sulla tutela giurisdizionale, in Il Fisco, n. 46, 2017, p. 4448). Altra parte della dottrina (Tosi, La transazione fiscale, in Rass trib., n. 4, 2006, p. 1072; Randazzo, Il “consolidamento” del debito tributario nella transazione fiscale, in Riv. dir trib., 2008, I, p. 836) e l’Agenzia delle Entrate, invece, con la Circolare 6 maggio 2015, n. 19/E in considerazione della natura endoprocedimentale della transazione fiscale, propendevano per la non impugnabilità dell’assenso e del diniego alla proposta di transazione. L’art. 3, comma 1 bis, della L. 27 novembre 2020, n. 159 (Conversione in legge, con [continua..]
Fascicolo 1 - 2021